Arezzo – Opere di Giuliano Vangi in Cattedrale -
Bed and Breakfast Francesco Redi informa che lo scorso 22 Aprile è stato inaugurato il nuovo presbiterio nella Cattedrale di Arezzo, realizzato dopo un attento studio teso sia al rispetto dello stile gotico, con le geometrie che caratterizzano il nostro Duomo, sia la concezione dell’edificio medievale. Tale studio ha portato alla realizzazione dei tre arredi fondamentali della liturgia: l’altare, l’ambone, la cattedra episcopale. Le opere sono state realizzate da Giuliano Vangi.
Giuliano Vangi, artista fiorentino di fama mondiale, è nato nel 1931, ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Firenze per poi trasferirisi in Brasile, nel 1959, dove si dedicò a studi astratti, lavorando cristalli e metalli.
Tornato in Italia nel 1962, ha esposto in molte sedi prestigiose in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo la prima importante esposizione Italiana di Palazzo Strozzi nel 1967. Negli anni successivi si susseguirono numerose mostre in tutto il mondo. Giuliano Vangi ha realizzato numerosi monumenti collocati in contesti prestigiosi realizzando opere anche in collaborazione con l’architetto Renzo Piano.
L’inserimento di sculture contemporanee nel Duomo non è stata un’operazione indolore per la città forse perchè, dice Serena Nocentini, direttrice dell’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra, ormai non siamo più abituati a trovare nelle chiese opere contemporanee con valore liturgico, poichè da troppo tempo Arte e e Chiesa hanno fatto scemare quel diaogo che invece è andato avanti per secoli. Quella di Vangi è un’azione che inverte la tendenza e segna la storia locale, aggiungendosi idealmente a tutti quegli interventi che nell’arco di oltre sette secoli hanno definito la cattedrale aretina come la vediamo oggi.
La liberazione della tribuna absidale dal coro ligneo del 1500 (disegnato da Giorgio vasari) e l’ampliamento del presbiterio sopraelevato contribuiscono a dare una migliore visione prospettica dell’Arca di San Donato restaurata. La nuova pavimentazione è in lastre di marmo bianco di Carrara impreziosita da sottili fasce di pietra gialla di Gerusalemme; quella ai lati della zona presbiteriale è invece in quadri di marmo bianco e bardiglio, in continuità con l’impianto ottocentesco del resto del Duomo.
L’altare in posizione baricentrica è formato da una scultura in bronzo nichel argentato con finiture in oro, raffigurante un sinuoso angelo che regge la mensa di marmo bianco. La cattedra marmorea, in asse con l’arca, presenta preziosi motivi fitomorfi e bassorilievi con episodi della “Vita di San Donato”. L’ambone polimaterico sulla destra è l’elemento più evidente dell’intervento. Il vuoto centrale lasciato libero dal Cristo Risorto è affiancato da un angelo annunciante e dall’Albero della Vita.
In contemporanea all’inaugurazione del presbiterio, Diocesi e Sovrintendenza hanno dedicato una mostra dedicata all’artista fiorentino dal titolo “Vangi – Sculture e Disegni” che si protrarrà fino al 3 Giugno prossimo.
Le opere solenni del maestro toscano raccontano l’uomo contemporaneo in tutta la sua complessità esistenziale. Le caratteristiche dell’arte di Vangi, la centralità della figura umana, la multiforme policromia e una profonda riflessione religiosa, danno vita ad uno stile distintivo celebrato in tutto il mondo.
(Dal Settimanale di Arezzo – Articolo di Marco Botti)