Arezzo – Giorgio Albertazzi – 21, 22, 23, 24 Luglio 2012 -
Bed and Breakfast Francesco Redi informa che anche l’Estate aretina sta decollando con iniziative culturali molto interessanti. Mentre attendiamo il concerto dei Negrita per il 23 Luglio, la performace di Patti Smith prevista per la mattina del 26 luglio di fronte agli Affreschi di Piero della Francesca, che ha ispirato uno degli ultimi pezzi del suo album, le serate del 21, 22, 23 24 Luglio saranno allietate dalla autorevole presenza di un fuoriclasse del teatro italiano: Giorgio Albertazzi.
Sabato 21 Luglio, alle ore 21,15, Piazza della Badia Giorgio Albertazzi legge D’Annunzio;
Domenica 22 Luglio, ore 21,15 ad Arena Eden Il maestro Giorgio Albertazzi legge Dante;
Lunedì 23 Luglio, ore 18,30 alla Galleria d’Arte Contemporanea di Piazza San Francesco, il maestro Giorgio Albertazzi incontra il pubblico, questo incontro è ad ingresso libero;
Martedì 24 Luglio, ore 21,15 il Maestro Albertazzi legge Pietro Aretino -
Per gli appuntamenti del 21, 22 e 24 Luglio il biglietto costa 6 Euro. Abbonamento alle 3 serate: 10 Euro.
Prenotazione biglietti presso “Officine della cultura” tel 0575/27961 -
Giorgio Albertazzi nasce nel 1923 e non ha mai deciso di diventare attore. Frequentava il ginnasio quando ha incontrato una ragazza bellissima che lo invita ad uno spettacolo teatrale a Settignano, vicino a Firenze, la donna è l’ombra vivente della mia vita. Amico di Zeffirelli e Visconti fa il concorso nazionale e vince come miglior attor giovane. Il nonno Fedinando decise che lui dovesse fare l’ingegnere ma lui scelse architettura. Ha il solo rimpianto di aver scritto poco, solo 14 testi teatrali ed ha tre libri in corso, raccolte di poesie. Nel 1964 interpretò l’Amleto a Londra dove fu intervistato per la BBC e questo lo aiutò moltissimo a diventare famoso. Nel mestiere dell’attore non c’è molto spazio dell’amicizia, finchè siamo insieme nascono rapporti belli, mentre si lavora, poi finisce tutto. Io sono della generazione di Zeffirelli, mi sento un fratello di Franco, abbiamo fato spettacoli memorabili, come l’Amleto. Non sono snob ma il primo “velino”, sono nato in televisione che mi ha affascinato. Quando è stata lanciata Anna Proclemer hanno pensato anche ad Albertazzi. In tv, alla Rai mi sento a casa, oggi vorrei fare un programma basato sul niente, un foglio bianco ma non so a chi rivolgermi. Vorrei con me anche Morgan e vorrei parlare di poesia, una sfida tremenda. Il titolo l’ultima sfida, la pagina è bianca. La tv rispecchia la realtà in cui viviamo, potrebbe apire a qualcosa che non c’è nei programmi della tv generalista. Mi sembra che l’accanimento contro il trash sia molto snob ma un programma come quello di Marzullo è troppo criticato, è uno schema televisivo molto americano che mi diverte. Gabriele La Porta legge poesie in modo abominevole, nessuno gli dice che esiste il versus. Il poeta non finisce lì per capriccio, c’è un ritmo per arrivare a quella specie di armonia che è la dizione del verso, leggono poesie come fossero articoli di giornale.
Shakespeare e Dante sono il suo nutrimento, il suo latte quotidiano, Shakespeare è infinito, come Picasso, non è mai completo. La vera arte fa domande non da mai risposte.
Si divide tra Roma e la Maremma con Pia De Tolomei, sua moglie che non avrebbe mai pensato di sposare.