Arezzo – Antonio Caprarica – presenta “Ci vorrebbe una Thatcher”
Bed and breakfast Francesco Redi informa che Sabato 6 aprile 2013 alle ore 17.00 ospite de “Il giardino delle idee” sarà ANTONIO CAPRARICA per la presentazione del libro “Ci vorrebbe una Thatcher” (Sperling & Kupfer editore) un libro ma anche un suggerimento per chi assiste alla nostra situazione politica. Il libro è uscito a dicembre con l’idea di fornire materiale di riflessione prima delle politiche italiane. La thatcher che propone Caprarica, dice lui, è una Thatcher collettiva, un modello ed un esempio di un cambiamento di mentalità. Liberalismo, concorrenza, trasparenza, responsabilità personale, valore dell’individuo, queste le mete iscritte nella bandiera della Thatcher. Antonio Caprarica va nelle scuole, negli istituti superiori e nelle aule universitarie a presentare il suo libro. Egli trova nei giovani una grande capacità di comprendere il mondo e la voglia di cambiarlo.
Il libro comincia con un autunno cupo, paese sull’orlo baratro finanziario chiede l’aiuto del fondo monetario internazionale per salvare la sua valuta. Mai avrebbe pensato, Caprarica, di scrivere un libro di apprezzamento sulla Thatcher, ma il declino industriale, il deficit pubblico fuori controllo, la disoccupazione rampante, il costo della vita in aumento inarrestabile, erano anche le peculiarità della situazione inglese alla fine degli anni ’70. Era il momento che passò alla storia, in Gran Bretagna, come l’inverno dello scontento. Ebbene da quel momento gli’inglesi sono venuti fuori grazie ad una signora che si chiama Margaret Thatcher che ha ben meritato il nomignolo di Lady di ferro. Liberalizzazione e privatizzazione furono le parole magiche che portarono la nazione d’oltremanica fuori dalla crisi e posero le basi per l’esplosione economica degli anni successivi. All’opinione pubblica di sinistra tutto ciò sembrò eccessivo ma anche il laburista Tony Blair proseguì sulle tracce della lady di ferro.
A condurre e moderare l’incontro Barbara Bianconi accompagnata dal giornalista Sergio Rossi.