Arezzo – Damien Hirst – Icastica -
Icastica sta per cominciare e si apre, anche quest’anno, con una forte polemica che riguarda l’esposizione di una sola opera dell’artista anglosassone Damien Hirst, gentilmente prestata alla città dalla Fondazione Prada. (Icastica 15 Giugno – 31 Ottobre 2014 -Arezzo). Icastica è l’evento estivo aretino dell’arte contemporanea. Lo scorso anno furono i panni stesi e le bare di Yoko Ono a suscitare i commenti non sempre benevoli degli aretini. Quest’anno è Damien Hirst ed i suoi lavori.
Gli animalisti considerano le opere di Hirst offensive, sadiche e raccapriccianti e, attraverso i social network, chiedono al Sindaco di Arezzo di sospendere l’esposizione della pecora in formaldeide conservata in una teca di vetro, destinata ad essere esibita per Icastica. Da pochi giorni si è formata anche una nuova corrente di pensiero, fortunatamente, rappresentata dai sostenitori della esposizione di opere di Hirst e della scelta artistica di Macrì, il quale dichiara ”Una riflessione anche sulla morte: la morte degli animali come quella dell’uomo congelata nei calchi delle figure pompeiane. Fermare la morte non è istigare alla morte. Damien non uccide certo gli animali per realizzare le sue opere”.
Molti di noi non conoscono Damien Hirst, eppure è uno degli artisti contemporanei più pagati. E’ nato a Bristol, nel ’65, e fa parte di un gruppo di giovani artisti britannici denominato Ybas. Il simbolo dell’arte britannica degli anni novanta è di Hirst, si tratta di uno squalo tigre, conservato in formaldeide, che è è stato venduto nel 2004 per una cifra spropositata, che ha reso il suo esecutore il secondo artista più pagato al mondo. E’ considerato un genio dell’arte contemporanea, grande comunicatore e provocatore suscita emozioni contrastanti. La sua poetica si riflette in questa frase “L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo”. La morte è ciò che rappresenta, un tema del quale abbiamo paura e per questo, forse, ne siamo anche attratti.