Arezzo – Francesca Rigotti – Incontri filosofici Aritmie – 11, 12 13 Aprile 2014 -

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Il ciclo di incontri primaverili, organizzati dal Comune di Arezzo, con collaborazioni varie, che sono raggruppati nella bella iniziativa culturale dal titolo Aritmie, ha già portato ad Arezzo un filosofo di fama internazionale, Zygmunt Bauman, rimasto nel nostro territorio per tre giorni alla fine di Marzo. Il secondo significativo incontro, dei quattro previsti, si svolgerà, invece, dall’11 al 13 aprile 2014. Gl’incontri Filosofici “All’ombra di Minerva” proseguono con la presenza in città di Francesca Rigotti, 11, 12, 13 Aprile 2014.

Nata a Milano nel 1951. Si è laureata proprio a Milano, in filosofia nel 1974. Dopo aver insegnato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Göttingen, è attualmente docente di Dottrine e Istituzioni Politiche alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Lugano. Ha pubblicato diverse monografie dedicate alla metaforologia filosofico-politica e all’etica. I suoi saggi sono apparsi su numerose riviste italiane e straniere. Svolge attività di consulenza editoriale e di recensione libraria, soprattutto per Il Sole24 Ore. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Gola. La passione dell’ingordigia. I 7 vizi capitali (Il Mulino, 2008), Le piccole cose di Natale. Un’interpretazione laica (Interlinea, 2008), Il pensiero delle cose(Apogeo, 2007), Il pensiero pendolare (Il Mulino , 2006), Agli estremi della filosofia ( Tre Lune, 2005) e La filosofia delle piccole cose (Interlinea, 2004).

Filosofa e studiosa di etica, di metafore, miti e simboli della conoscenza, sulla scia del teorico della metaforologia Hans Blumenberg, connette il quotidiano alla filosofia e da molti anni dedica le sue ricerche ed i suoi libri al mondo delle cose. ‘Cosa’ deriva dal latino ‘causa’, in sostituzione del classico res, e indica l’insieme di tutto quanto esiste nella realtà materiale e nell’ immaginazione. Profonda conoscitrice della tradizione filosofica, Rigotti ha scritto di oggetti e metafore riguardanti la vita di tutti i giorni, la cucina, la casa, e altre “cose di donne” come la maternità e la preparazione del cibo. La sua brillante lezione sull’ontologia dello scolapasta” al Festival della Mente del 2012 le ha guadagnato un’immensa e meritata popolarità. In una intervista ha spiegato di seguire l’esempio di Socrate, il quale andava in giro per la città dialogando col calzolaio della scarpa e col vasaio della pentola, poiché esercitare lo sguardo filosofico sulle piccole cose “può fornire un legame prezioso con la realtà, collegandoci al concreto, alla materialità, alla finitezza, al limite.” Nel suo libro più recente – Nuova filosofia delle piccole cose (edizioni Interlinea, 2013) – scrive di voler guardare “al mondo domestico e anonimo come ‘soggetto reale della storia’, come trama e tela indispensabile su cui si dipana l’azione straordinaria e l’evento trascendente, il fragore dell’epico.”

Entro una concezione attenta a valorizzare la grande complessità e articolazione delle cose come uno dei modi per cogliere aspetti nascosti, marginali o negletti della realtà, lo scolapasta rappresenta un esempio efficace di un ragionare contrario alla separazione tra livelli alti o bassi della conoscenza. ”Lo scolapasta è ciò che fa uscire qualcosa dai buchi. Ma non necessariamente e non solo l’acqua di cottura, processo che rende la pasta bagnata pasta asciutta; fa uscire anche altri tipi di acque, e poi luce, ricordi, pensieri. L’ontologia dello scolapasta ci dice che è una cosa, piccola, coi buchi ma anche piegata ad arco, tondeggiante, ricurva, altrimenti sarebbe un setaccio o crivello e ci porterebbe verso altri lontani orizzonti. E’ invece una volta, parola che viene dal latino volvĕre, “girare, voltare e voltarsi”. Ma la volta è anche denominazione del cielo…”

“I ricordi escono dai buchi del colino per finire nel fiume dell’oblio o scivolano fuori dai buchi e dalle crepe come acqua: le immagini rendono bene il fenomeno del passaggio di proprietà ben noto ai metaforologhi: acqua (dell’oblio) che si beve, acqua (dell’oblio) che ci beve.”

“… la verità delle cose esce anche dalle piccole cose, come una vibrazione che attraversa il reale uscendo dai buchi di uno scolapasta”.

Molto interessante la sua analisi filosofica della soap opera “Un posto al sole”, seguita da 18 milioni di persone a puntata, dove applica la Filosofa della vita quotidiana quella che crea un legame tra  l’ordinario e lo straordinario, tra il banale ed il perturbante, tra il concreto e l’astratto, tra il basso e l’alto. La sfida della filosofia della vita quotidiana non è far conoscere alla gente il pensiero dei filosofi ma l’osservazione dei fatti quotidiani con il metodo filosofico, vedere che cosa le cose piccole hanno da dire sul giusto, sul vero e sul bello.

Programma: 

Venerdì 11 aprile

ore 17.00 - Università di Siena - Dipartimento di Arezzo, campus del Pionta, viale Cittadini 33 
Filosofia degli oggetti
Incontro con Francesca Rigotti. Lezione aperta al pubblico
Partecipa: Paolo Piccari

 

Sabato 12 aprile

ore 10.00 – Biblioteca Città di Arezzo, via dei Pileati, 8
Incontro con Francesca Rigotti. Lezione riservata agli iscritti
 
ore 15.00 - Basilica di San Francesco, piazza San Francesco
Visita con il filoso al Ciclo di Affreschi “La leggenda della Vera Croce”. Incontro riservato agli iscritti
Ore 16,15 – tè con il filosofo presso il Caffè dei Costanti, piazza San Francesco. Incontro riservato agli iscritti
 
ore 17.00 - Fondazione Guido d’Arezzo, Corso Italia 102 
Incontro con  Francesca Rigotti. Lezione  riservata agli iscritti
 
Domenica 13 aprile 

Ore 10.00 - Accademia Petrarca, Casa del Petrarca, via dell’Orto, 28
Filosofia e onestà
Incontro con Francesca Rigotti. Incontro aperto alla cittadinanza
francesca rigotti