Arezzo – Margaret Mazzantini – 24 Maggio 2014, ore 21,00 – Splendore -

Otto libri, tradotti in trentacinque lingue,  hanno venduto, in tutto, tre milioni e mezzo di copie. Sono quelli scritti dall’autrice di “Splendore” edito da Mondadori,  ultima fatica letteraria di Margaret Mazzantini, libro che verrà presentato ad Arezzo alle 21,00 del 24 Maggio prossimo, a Il giadino delle idee, presso il Museo Vasariano di Piazza Grande. Margaret scrive nel silenzio di uno studiolo lontano dalla famiglia e dai quattro figli, che altrimenti disturberebbero la sua attività di scrittrice. Scrittrice di storie d’amore, questa volta sceglie di raccontare la storia di Guido e Costantino, di un amore omosessuale che si svolge tra Roma e Londra, negli anni ’70. Senza nessun punto di vista, parte da una idea semplice, quella di raccontare un amore, senza nessuna scaletta, senza neppure conoscere gli sviluppi della vicenda e senza neppure sapere come la storia si sarebbe conclusa. Ha scritto in modo violento, sorgivo, una storia umana, un amore diverso, ma la diversità è la cosa più bella del mondo, dice lei. Un amore raro ed ostacolato di più, perché omosessuale e per la diversa estrazione sociale dei due protagonisti, uno ricco e di buona famiglia, figlio di un medico, che diventerà un insegnante universitario a Londra, e l’altro povero, creatura sofferta e carnale, il figlio del portiere. Un’infanzia in comune, stesso condominio, in due ruoli sociali diversi, un’attrazione molto profonda fin da bambini. Un amore che nasce in un cortile, che diventa un luogo della memoria, un amore che torna sempre a quell’estate della bellezza, quando è sbocciato tutto. Guido lancia dalla finestra un mosaico di un guerriero acheo e Costantino lo ricompone ma, nella ricomposizione, mancano dei pezzi, quegli stessi pezzi che mancano alla sua identità sessuale. La letteratura deve dare voce anche alle cose indicibili, deve affrontare certi temi. A raccontare storie d’amore si rischia sempre qualcosa, dice la Mazzantini, anche il ridicolo e forse anche qualche momento di splendore. Lo “splendore”, che spesso trovi negli occhi dell’altro rappresenta solo una ricerca.

Il libro inizia con la citazione di un verso di “Tower of Song” di uno scrittore canadese. Leonard Choen “Sono nato così, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d’oro”.

Margaret Mazzantini ha fatto teatro,  che lei dice le è servito per comprendere l’analisi del testo, la gestione dello spazio. Non voleva fare la scrittrice, perché figlia dello scrittore Carlo Mazzantini, ha poi ceduto alle lusinghe di questo mestiere affascinante che le consente di  sentirsi libera, di analizzarsi come uno speleologo e all’improvviso  volare  e vedere le cose dall’alto. Tra i suoi libri, “Splendore” lei lo definisce il più allegro e mondano. Tutti siamo alla ricerca dello splendore, anche lo scrittore, quando inizia una storia. Il mondo intorno ci abbatte sempre un poco e allora nasce in noi la nostalgia dello splendore, bisogna avere la capacità di trovarlo, di riconoscerlo.

Scrittrice e drammaturga, moglie di Sergio Castellito, il suo primo fan e primo lettore, Margaret è nata a Dublino, in Irlanda, nel 1961. Ha una vita ordinaria, dice lei, molto senso del dovere. E’ venuta in Italia all’età di tre anni, è figlia, oltre che di Carlo Mazzantini,  di una pittrice irlandese. E’ cresciuta a Tivoli, in campagna.

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